venerdì 14 novembre 2014

Cultura, sociale, fiabe ed arte possono mettersi insieme

Dentro la storia di tutti. Musica per il Sociale e per Francesco Non sono rimasti molti terreni solidi su cui gli individui possono edificare le loro speranze di salvezza Bauman, 2007 Mettersi in gioco non è cosa facile, specialmente se si tratta di noi stessi e siamo coinvolti nel vortice del mutamento pauroso del destino. L’artista Leonardo De Lorenzo è abituato da tempo a creare reti di persone, solidarietà, a mettere in campo energie, risorse psicologiche, creatività artistica, non solo in campo musicale ma a favore delle persone a rischio di disagio o con disagio in atto, degli individui che si trovano in situazione di sofferenza oscura e fisica, delle persone recluse (istituti penitenziari, ospedali, centri per il recupero e la riabilitazione dell’handicap). Egli ha ben compreso che la cura umana richiede affettività, donazione di se stessi, disponibilità ad essere con gli altri, solidarietà e che l’integrazione “reale” è un percorso – processo e non una realizzazione compiuta una volta e per tutte ad opera di una persona, di un gruppo, di una istituzione di cura o riabilitazione. Ha compreso che la cultura, il sociale, le fiabe e l’arte possono mettersi insieme sulla strada dell’arte, della solidarietà, delle coscienze collettive. Inserire una persona con difficoltà nel corso della storia di tutti o nel mondo degli accadimenti umani significa dargli parola, attribuirle dignità, soggettività e capacità di autonomia di cambiamento, possibilità di essere nel mondo, non da soli. Quando ci troviamo ad operare, a favore delle persone con disagio, il problema “del cosa fare” diviene la “domanda principale” per creare percorsi ottimali e, nel contesto di vita, altre situazioni di solidarietà, di creatività espressiva, accoglienza e cura. Sembra esser vicina all’arte a sfondo sociale di Leonardo De Lorenzo la suggestiva frase di Bauman (2007) Non sono rimasti molti terreni solidi su cui gli individui possono edificare le loro speranze di salvezza. I terreni solidi affondano nell’arte, nella poesia, nella fiaba, nel mito e, mai come in questo nostro secolo, raggiungono il campo sociale, i settori della cura e della terapia, le prassi dell’accoglienza e le forme dell’arte-terapia. Musica, fiabe e sociale diventano un unico campo in cui esprimere narrazioni, vissuti emotivi, mappe, per dire ciò che non si riesce a dire, per fronteggiare anche gli stereotipi o i luoghi comuni su chi vive una condizione di limite e isolamento. La metafora fiabesca ora prende corpo, per Leonardo De Lorenzo, con un’opera musicale, un’opera fantastica e magica, capace di mettere insieme musica, emozioni e sociale, narrazione e suggestione onirica, che dà voce ai bambini per i bambini, unendo il mondo dei grandi e il mondo sognante dei ragazzi. Nasce così l'audio libro-spettacolo musicale Le favole dell'isola dei girasoli ovvero sei storie scritte dai bambini per i bambini sui principali temi sociali attuali con le musiche e gli arrangiamenti di Leonardo De Lorenzo e i testi cantati ed adattamenti di Valeria Frontone. Da sempre il lavoro, non solo sociale ma artistico porta alla necessità di migliorare il nostro lavoro, sia esso sociale o artistico. Riflettere e lavorare (creare) per gli altri si direbbe la chiave del nostro tempo, se intendiamo realmente metterci al servizio di una collettività, per uscire dal narcicismo in cui affondiamo. Nell’epoca un po’ malandata in cui siamo, abbiamo bisogno di esser richiamati alla necessità di riflettere, lavorando (Canavaro,2006). Un lavoro su di se e sui significati che ritroviamo nella pratica sociale a contatto con persone che esprimono mondi diversi. Nel corso del tempo, pur senza abbassare la “guardia”, vi è stata una costante crescita nella consapevolezza e nella conquista della dignità e dei diritti delle persone disabili, un vero processo di emancipazione che non bisogna mai trascurare. L’arte, in tal senso, ci restituisce non solo il valore della bellezza di un gesto o di una parola, ma ci aiuta a ritrovare antichi segni di comunicazione, di contatto e scambio tra umani. Una immensa mole di esperienze umane, conquiste, modelli culturali, rappresentazioni collettive, prassi di solidarietà e forme artistiche accompagnano l’universo della disabilità. Ma è l’arte che fuoriuscendo dalle regole, ci permette una vera integrazione, una vera emozione. Riscoprire, mediante le fiabe musicali e narrate dei ragazzi, il valore dell’integrazione, dell’accoglienza, del reciproco aiuto, è fondamentale per tutti, genitori, persone, artisti, operatori, educatori, cittadini. Ancora oggi, tramite esperienze culturali e artistiche, occorre innescare nella società tracce di emancipazione umana sui diritti delle persone ai margini. La disabilità rischia sempre di diventare uno stigma, una condizione di alcuni e non una possibilità per tutti, uno stigma che crea barriere e che la musica ha il compito di abbattere. Essa è invece una condizione ordinaria che ogni essere umano rischia o potrebbe trovarsi a vivere temporaneamente o permanentemente nel corso della sua storia ed esistenza. La disabilità o diversità non è un “problema” di una minoranza ma un’esperienza che tutti possono provare nel corso del tempo. Non si tratta di individuare solo quello che “manca” dopo un danno oppure quello che una persona non può fare, ma piuttosto quello che può fare. Andare in tale direzione vuol dire pensare al futuro e non al passato: si apra una breccia nel visibile, per intessere il rapporto (Gardou, 2006). Occorre che tutti, ma proprio tutti, facciano la loro parte nel sociale. E’ un esempio per tutti noi Francesco, il figlio sedicenne di Leonardo, tetraplegico, colpito ad appena 5 anni da una forma gravissima di cancro, il medulloblastoma, che gli impedisce di parlare e camminare ma non di sorridere alla vita e di regalarci momenti di riflessione, gioia, speranza. La luce del suo sguardo ed il suo sorriso sono un invito ad amare la vita, il divenire del tempo, il destino dell’anima. Come scrive Leonardo De Lorenzo, musicista, compositore e padre: Francesco si nutre della luce della vita e la insegue nonostante le difficoltà, così come i girasoli seguono sempre il sole anche quando si nasconde momentaneamente dietro le nuvole, per abbeverarsi alla sua fonte di energia. Dietro una nuvola vi è sempre una o mille fiabe, tra cui, le favole dell'isola dei girasoli. GIUSEPPE ERRICO Psicologo – psicoterapeuta Presidente I.P.E R.S. – istituto di psicologia e ricerche socio sanitarie (Formia)

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