FESTIVAL
delle STORIE
“Abbiamo a cuore un
capitale prezioso: il nostro territorio”. Il claim che accompagna la nuova
campagna comunicazionale della Banca Popolare del Cassinate esplicita quello
che è un punto centrale della filosofia aziendale e dello stile della BPC: il
legame profondo con il territorio di riferimento e l’impegno per sostenerlo.
Per questo un’iniziativa
come Il Festival delle Storie non
poteva non suscitare l’interesse e l’attenzione della BPC. Il festival, che si
è appena concluso, per nove giorni ha trasformato la Valle di Comino in una Valle di Storie, con l’obiettivo di
puntare sulla cultura per rilanciare un territorio straordinario. Cultura e
territorio: due elementi nei quali la
BPC crede moltissimo, al punto da accettare sfide
entusiasmanti proprio come il Festival. E con il Festival delle Storie la BPC condivide la voglia di
scommettere su un territorio straordinario come la Val di Comino, dove la Banca è presente da
cinquant’anni con le filiali di Atina, Villa Latina, San Donato Val di Comino. «Una presenza territoriale capillare e
fattiva – spiega il Presidente Donato Formisano - che non guarda solo ai centri più popolosi, ma a tutte quelle realtà
nelle quali la nostra gente lavora e vive ogni giorno, con quell’impegno e
quella voglia di fare che ha reso la
Val di Comino un centro di grande vitalità».
Banca Popolare del
Cassinate e Festival delle Storie sono in perfetta sintonia nell’obiettivo
comune di valorizzare un territorio e di farlo scommettendo sulla cultura come
strumento primario di valorizzazione delle risorse.
“Rischiare
con la coscienza di avere radici” scrivono gli organizzatori del Festival per
spiegare lo spirito del club Antrasarta, il circolo culturale da cui è nato il
Festival. Il Presidente della Banca Popolare del Cassinate aggiunge: «Questa voglia di andare avanti e osare,
tenendo però i piedi ben saldi al terreno e custodendo un senso profondo della
concretezza e del legame con il territorio, è esattamente quanto la banca fa e
ha fatto in questi anni. Da quando, nel 1955, è nata per contribuire alla
ricostruzione del cassinate; e da quando, nel 1963, ha deciso di
scommettere sulla Val di Comino, aprendo ad Atina una delle sue filiali più
importanti»
«Nei giorni del Festival – conclude Formisano - la Val di Comino è davvero diventata quel crocevia
di storie, di personaggi, di libri, di racconti, di parole e immagini che gli
organizzatori hanno immaginato. Tanti ospiti, tanti appuntamenti, tanti temi
toccati in un programma ricchissimo ed intenso che nulla ha da invidiare a
manifestazioni di più antica tradizione. Un plauso particolare va a tutto lo
staff organizzativo e in particolare al Direttore artistico Vittorio Macioce.
Lo ringraziamo per la qualità e la quantità del lavoro fatto, ma anche e
soprattutto per aver messo la sua professionalità e la sua esperienza a
servizio della nostra Valle, con semplicità, dedizione, umiltà, con quella
voglia di ricercare e costruire un bene comune che ci fa guardare con maggior
fiducia al futuro».
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